Come scrivere un monologo comico per la televisione: 5 consigli pratici

scrivere monologo tv

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ecco i 5 consigli pratici che devi tenere a mente per scrivere un monologo per la tv

Dopo un po’ di anni passati a fare questo mestiere e a spendere quotidianamente molte ore della mia giornata a cercare di far ridere le persone il più possibile, posso dire che il mio modo di scrivere monologhi comici per gli altri e per me stesso è cambiato radicalmente, perché ha dovuto tener conto delle regole della comicità di massa, delle esigenze della tv generalista e dell’universalità di alcune tematiche a discapito di altre.

Qualcuno può pensare che la comicità non abbia regole e che si possa far ridere con qualsiasi cosa, non dovendosi per forza omologare ad un mondo che sembra ormai saturo e ripetitivo.

Posso dirvi che a riguardo, sono totalmente d’accordo con voi, fatta eccezione per alcuni consigli di base, che ho capito (a mie spese) essere fondamentali quando si vuole tentare la strada della comicità televisiva.

Scrivere per mestiere, è molto diverso da quello che ci si immagina.

Soprattutto se parliamo di programmi televisivi e radiofonici, i ritmi e la pressione a cui siete sottoposti sono molto alti, e il vostro posto è strettamente e inevitabilmente legato ai risultati che ottenete.

Non arte, numeri, né più né meno.

Questo perché le persone con cui vi relazionerete e che decidono o meno la vostra presenza lì, non ricoprono ruoli che devono tutelare il lato artistico o l’originalità delle vostre trovate, ma gli ascolti e il gradimento del pubblico.

Va da sé quindi che non avrai quasi mai modo di aspettare l’ispirazione, o per scrivere su un tema a piacere.

Dovrai trovare delle strategie per riuscire a rispettare date di consegna, le tematiche richieste e per mantenere il livello dei tuoi testi il più alto possibile, a prescindere da quanto quel giorno ti senta in vena di farlo o meno.

Per fare ciò, o per iniziare a farlo, questi sono 5 consigli per scrivere un monologo per la televisione che a me tornano sono tornati molto utili, e che voglio condividere con te.

 1. SCRIVI PER IMMAGINI

Una cosa molto importante, direi fondamentale, per il comico è riuscire a restituire al pubblico l’immagine che vogliamo che veda, per far sì che ne rida.

Questa è una cosa importante nella scrittura in generale non solo nel comico. 

Ad esempio le canzoni, le poesie e i romanzi che vi sono rimasti nel cuore, se ci prestate attenzione hanno esattamente questa caratteristica.

Nel comico, per prendere dimestichezza con questo, potete usare delle similitudini.

Facciamo un esempio:

La prima volta che mia moglie ha visto un film di Rocco Siffredi ha sgranato talmente tanto gli occhi che da lontano al buio sembrava un carlino seduto su un cactus.

Una battuta del genere fa immaginare al pubblico la scena e innesca il meccanismo comico.

2. UTILIZZA LO SCHEMA A TRE: BATTUTA, CONTROBATTUTA E CHIUSA

Il tempo che vi è concesso in televisione per fare un monologo, ad oggi, va da un minuto e mezzo a un massimo di tre minuti.

Per essere efficaci, in questo brevissimo tempo, dovete cercare di inserire più battute possibili, per ottenere reazioni da parte del pubblico e degli ascoltatori. 

Questo schema a tre, in genere, aumenta la possibilità di realizzare questo effetto, perché teniamo il pubblico su un qualcosa di cui ha già riso.

Riprendiamo in esame la battuta di prima:

BATTUTA 

La prima volta che mia moglie ha visto un film di Rocco Siffredi ha sgranato talmente tanto gli occhi che da lontano al buio sembrava un carlino seduto su un cactus.

CONTROBATTUTA

Mi sono avvicinato e le ho chiesto: Amore tutto bene?. E lei subito: “Vaffanculo Pollicino”!

CHIUSA

Ci sono rimasto talmente male che è un mese che al bagno mi faccio la barba di spalle

Come vedi questo schema mette in fila tre battute in un tempo brevissimo sullo stesso tema.

Di conseguenza per il pubblico sarà molto facile da seguire, ed ogni volta che penserà che la battuta sia finita verrà colto di sorpresa dalla chiusa successiva.

3. IN UN ELENCO METTI LA PARTE COMICA AL QUARTO POSTO

Un altro piccolo consiglio dato dall’esperienza per scrivere un monologo per la televisione è capire ad orecchio dove è meglio far cadere la battuta per far sì che abbia un maggiore effetto possibile.

Spesso, nello scrivere, vi troverete ad usare degli elenchi.

Il posto ideale per far cadere la parte comica, è il quarto posto.

Facciamo un esempio:

È innegabile che l’uomo abbia dei bisogni primari: mangiare, bere, respirare, farsi l’abbonamento a Netflix…

Messa in quella posizione la battuta “farsi l’abbonamento a Netflix” è efficace.

Lo sarebbe molto meno se arrivasse troppo presto, perché il pubblico non sarebbe abbastanza “carico” per ridere:

È innegabile che l’uomo abbia dei bisogni primari: mangiare, farsi l’abbonamento a Netflix…

Stesso discorso se la parte comica arrivasse più tardi, il pubblico ci arriverebbe annoiato:

È innegabile che l’uomo abbia dei bisogni primari: mangiare, bere, respirare, conoscere, viaggiare, farsi l’abbonamento a Netflix…

È una questione che potrebbe sembrarvi bizzarra o poco importante, ma dal vivo o in diretta, fa la differenza.

Da lì in poi la parte comica può continuare, magari unendola con lo schema di battuta, controbattuta e chiusa:

È innegabile che l’uomo abbia dei bisogni primari: mangiare, bere, respirare, farsi l’abbonamento a Netflix, passare tre ore solo a guardare i trailer e alla fine vedere il film che ha deciso tua moglie

4. SCRIVI “PARLATO” E AZZERA LA PARTE NARRATIVA

So che quello che stai facendo è scrivere, ma quello che scrivi ha come finalità quella di essere detto.

Quindi la forma e la sintassi con cui dovrai scriverlo sono quelle del linguaggio parlato, non della narrativa, seppure comica.

Un modo per verificare se stai scrivendo in un modo efficace e corretto è quello di dire spesso ad alta voce quello che stai scrivendo.

Vedrai che ti renderai subito conto di quante modifiche farai “parlando”, per far sì che il testo ti risulti più comodo e scorrevole.

Così facendo riuscirai subito a capire cosa aggiungere e soprattutto cosa togliere per aumentare l’efficacia del tuo monologo.

In generale, riduci all’osso la parte del racconto, in televisione l’attenzione da parte degli spettatori è al minimo, non sei in teatro.

Quindi non hai tempo per girarci intorno, ci dev’essere la battuta e deve far ridere.

5.NON ACCONTENTARTI DELLA PRIMA SOLUZIONE

Questo è forse il consiglio più importante e il più difficile da seguire, perché è il più faticoso.

È una cosa che ho assimilito negli anni, lavorando con artisti e autori di grande esperienza che hanno fanno parte della storia della nostra televisione.

Per scrivere tre battute che funzionano davvero, devi scriverne 20, e scegliere poi le migliori.

Da una parte non sempre avrai il tempo di farlo dall’altra facendolo, diventerai sempre più veloce e istintivo.

Non dico che una buona battuta non possa venire al primo colpo, ma quando devi “serializzare” lo stesso personaggio per 20 puntate, mantenere un livello alto e una comicità fresca sarà molto difficile.

C’è quindi bisogno di uno sforzo maggiore e di sbatterci un po’ la testa.

Di contro è bene che questo non diventi una paranoia.

Ci saranno dei momenti in cui quello che scrivi inizierà a non piacerti più. È per questo che devi imparare a produrre in serie e a capire in maniera razionale cosa fa ridere e cosa no.

In questo può aiutarti solo la pratica, e cioè scrivere molto, senza mai dimenticare però, che tutto è perfezionabile all’infinito, ma che esiste sempre un momento per fermarsi e andare in scena.

Ci tengo a dirti che questi sono solo consigli e che puoi riuscire a fare questo mestiere anche contraddicendoli tutti.

L’unica cosa importante è che tu faccia ridere, nulla di più.

Se però non sai da dove iniziare, sono sicuro che questo sia un ottimo punto di partenza.

Buon lavoro!

Emiliano Luccisano


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