ROSALINDA:
L’amore è veramente una pazzia
L’amore è veramente una pazzia,
e merita, lasciatemelo dire,
cella al buio e frustate, come i pazzi. E sapete perché gli innamorati
non son puniti e curati così?
Perché la lor pazzia è sì diffusa,
che ne son contagiati anche coloro cui spetterebbe di menar la frusta. Io so come curarla, tuttavia,
con un sistema di buoni consigli.
[ORLANDO –
Avete già provato con qualcuno?]
Sì, con uno, e vi dico anche in che modo: egli doveva solo immaginare
che fossi io l’oggetto del suo amore,
e dovesse ogni giorno corteggiarmi.
Ed io, a volta a volta,
da giovane lunatico e bizzoso, fingevo d’essere una femminetta,
or volubile or tutta desiderio, piagnucolosa, frivola, scimmietta, superba, capricciosa, sciocca, vana, incostante, un momento tutta lacrime, un altro tutta piena di sorrisi;
uno sfogo per ogni passioncella, nulla per un’autentica passione; ché i fanciulli e le donne, per lo più, son tutte bestie della stessa razza. Ora gli davo a credere di amarlo, ora che fosse l’uomo più aborrito; ora stavo felice accanto a lui,
ora lo respingevo malamente;
ora scoppiavo a piangere per lui,
ed ora invece gli sputavo in faccia;
e così avanti per un certo tempo finché non trassi il mio corteggiatore da quella sua follia d’innamorato
a un vero e proprio stato di demenza, al punto che s’indusse a ripudiare
tutto il corso mondano della vita
e a ritirarsi a vivere da asceta.
E così lo guarii; e in questo modo
sono disposto ad assumermi l’impegno di lavar tanto bene il vostro fegato
da farlo ritornar bello e pulito
e sano come il cuore d’un montone, da cancellarci ogni macchia d’amore.
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